Codice ID | 978-88-98692-64-4 |
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Autore/i | Gianni Fresu |
Editore | Aipsa Edizioni |
Edizione | 2019 |
Pagine | 408 |
Formato | 17 x 24 cm |
Rilegatura | Brossura con lembi e cucitura filo refe |
Collana | Politica e Società |
Genere | Scienze umane, esoterismo, metafisica, astrologia |
Supporto | Cartaceo |
Introduzione | Gianni Fresu Stefano G. Azzarà |
Lingua di pubblicazione | Italiano |
L'operaNella figura di Antonio Gramsci convivono esigenze e prospettive differenti, ma l´insieme della sua produzione teorica si sviluppa in un quadro di profonda continuità. Ciò non significa che egli rimanga sempre identico a sé stesso, al contrario, su molte questioni il suo ragionamento si sviluppa, diviene più complesso, intraprende nuove direzioni, muta alcuni giudizi iniziali. Il Gramsci dei Quaderni non può essere sovrapposto pedissequamente al giovane direttore de L´Ordine Nuovo, o al dirigente comunista, perché la sua elaborazione non si è sviluppata in una condizione di fissità intellettuale priva di evoluzioni. Tuttavia, la presunta frattura ideologica tra un prima e un dopo, in ragione della quale si tende a contrapporre un ´Gramsci politico´ a un Gramsci ´uomo di cultura´, è frutto di una forzatura dettata da esigenze essenzialmente politiche. L´esistenza dell´intellettuale sardo è segnata dal dramma della Prima guerra mondiale, il primo conflitto di massa nel quale sono applicate su larga scala le grandi scoperte scientifiche dei decenni precedenti e vengono mandati letteralmente al massacro milioni di contadini e operai. Nella sua intera produzione teorica questa relazione dualistica, che esemplifica alla perfezione l´utilizzo strumentale dei «semplici» da parte delle classi dirigenti, travalica il contesto bellico delle trincee, trovando la sua piena espressione nelle relazioni fondamentali della moderna società capitalistica. In contrapposizione a questa idea di gerarchia sociale, ritenuta naturale e in quanto tale immutabile, Gramsci afferma costantemente la necessità di superare la frattura storicamente determinata tra funzioni intellettuali e manuali, in ragione della quale si rende necessaria l´esistenza di un sacerdozio o di una casta separata di specialisti della politica e del sapere. Non è la specifica attività professionale (materiale o spirituale) a determinare l´essenza della natura umana, per Gramsci «ogni uomo è un filosofo». In questa espressione dei Quaderni troviamo condensata la sua idea di ´emancipazione umana´, dunque la necessità storica di una profonda «riforma intellettuale e morale»: il sovvertimento delle relazioni tradizionali tra dirigenti e diretti e la fine dello sfruttamento dell´uomo sull´uomo. |